Lusvardi Wine è una recentissima realtà di Reggio Emilia, nata nel 2010 dalla passione di Rita e Andrea Lusvardi per il vino e per la vigna di famiglia, che abbiamo scoperto al FIVI nel 2019 ma con la promessa di far visita alla cantina, prima che tutto fosse sospeso per la pandemia. La filosofia che anima i Lusvardi è quella di “seguire la natura” senza forzature perché solo seguendo i ritmi dettati dalla vigna si riesce a cogliere l’evoluzione che la natura stessa genera nei grappoli d’uva e di conseguenza nei vini che ne sono espressione. Al loro stand Samuele ci ha presentato questi vini briosi, freschi e leggeri per accompagnare i momenti di vita ancor prima dei piatti. I vini di Lusvardi sono “frizzanti per natura”, prodotti solo con vitigni autoctoni come il Lambrusco Salamino e il Lambrusco Grasparossa che nel loro luogo di evoluzione producono vini eleganti e con stile. Già dal 2011 questa attenzione al territorio spinge l’azienda a convertire al biologico il vigneto Podere Il Serraglio, un terreno argilloso, di medio impasto, dove viene valorizzata la biodiversità nel rispetto del territorio e senza l’utilizzo di fitofarmaci e prodotti di sintesi, valorizzando la materia prima e le caratteristiche del terroir. La conduzione biologica significa fertilizzazioni organiche, arieggiamento dei suoli, potatura a tralcio rinnovato con riduzione del carico di gemme, continua osservazione e pazienza che ha portato negli ultimi anni ad un risultato qualitativo importante, con produzioni frutto di un vigneto maturo, equilibrato, con una produzione più ridotta ma di qualità che rispetta la fisiologia della pianta.
Le uve delle vigne Lusvardi sono selezionate e raccolte a mano e vengono raffreddate prima della loro lavorazione per salvaguardare al massimo la componente varietale e territoriale del vino e di ridurre al minimo i fenomeni di ossidazione e l’impiego di anidride solforosa. Questa tecnica e la spumantizzazione da mosto creano un Lambrusco Spumante che esprime al massimo gli aromi fruttati delle uve di origine, conservati fino al prodotto finito.
Per Lusvardi riportare l’annata in etichetta rappresenta un plus e questo accade quando si fanno vini con in modo artigianale, rispettando la natura e i suoi frutti. Il vino è una materia organica e il passaggio dall’autoclave alla bottiglia richiede un periodo di assestamento, proprio come accade per i vini più strutturati. Per questo da circa 2 anni sull’etichetta degli spumanti e dei vini rifermentati in bottiglia si trova l’annata di vendemmia: i vini di Lusvardi dopo 1 anno di bottiglia sono veramente pronti al 100%.
Non vi resta che stappare!