E noi l’abbiamo trovata al Vinitaly dello scorso anno, al Palaexpo, nelle cantine della Valtellina. Cristina Scarpellini, unica donna tra i vignaioli della zona ci ha accolti sorridente, elegante come le sue bottiglie che ci ha raccontato cosa l’ha portata a essere cuore e testa della Tenuta Scerscé. Per mantenersi agli studi in legge lavora in un ristorante come hôtesse d’accueil a Parigi e nel tempo si appassiona al buon cibo ed al buon vino. Tornata in Italia si innamora della Valtellina e del suo territorio estremo e sabbioso, di un vitigno longevo e esigente, il Nebbiolo detto “Chiavennasca” e decide di far confluire queste passioni in tre vini estremi come il territorio e eleganti come chi li produce. Li abbiamo assaggiati tutti e in ciascuna bottiglia si gusta, si annusa e si vede la complessità del vitigno, del territorio e la tenacia di Cristina.