Il Lagrein è un vitigno a bacca nera tra i più importanti vitigni autoctoni dell’ Alto Adige.
Fino al XVIII secolo con il termine “Lagrein” veniva indicato il Lagrein bianco, che già dal Medioevo era la varietà più importante rilevata nei dintorni di Bolzano, soprattutto nella zona di Gries, grazie al terreno del fiume Talvera, prevalentemente calcareo-argilloso con un sottosuolo ghiaioso. A causa della forte espansione della città, la coltivazione si è espansa nelle zone orientali, tra i comuni di Piani e di Ora e solo negli anni novanta il Lagrein viene commercializzato soprattutto come monovitigno rosso.
Le origini del suo nome sono come al solito incerte, se ne sente parlare nel 1300 circa e potrebbe derivare dalla Val Lagarina, o da Lagara, una colonia della Magna Grecia che oggi corrisponde alla Basilicata, dove a quei tempi si produceva il Lagaritanos, un vino considerato l’antenato del Lagrein. Un’ultima ipotesi ci porta addirittura in Borgogna, dove sembra che alcuni studi abbiano trovato una stretta correlazione con il Pinot Noir: nel dubbio, la cosa certa è che non si pronuncia alla francese ma alla alla tedesca, quindi “Lagrain”.
Oggi lo troviamo anche nella variante rosata, detta Kretzer, nome che deriva dai “kroizere”, i graticci di vimini che venivano utilizzati nella fase di separazione delle bucce dal mosto, proprio per la vinificazione in rosato. Ma quando parliamo di Südtorol Alto Adige Lagrein, intendiamo il vino rosso, dallo splendido colore rosso granata e con sentori di frutti di bosco, ciliegia e violetta. In bocca è corposo e avvolgente, a tratti sapido e con tannini marcati che si ammorbidiscono nel Lagrain Riserva, grazie all’affinamento in botti di legno.
In genere si abbina ai piatti della tradizione, come i canederli allo speck (se vuoi provare a cucinarli la nostra ricetta la trovi qui), selvaggina, arrosti e formaggi.