Diversi fattori influenzano lo stile e le qualità dell’Amarone, vino veronese tra i più importanti rossi italiani: il primo tra tutti è il clima. Nasce infatti da viti allevate nella Valpolicella, a est del lago di Garda, ai piedi delle colline a sud delle Dolomiti e il clima di questa zona è mite, non troppo piovoso soprattutto nella zona a nord, la fino a trovare un clima più simile a quello mediterraneo se si scende a fondovalle. Il suolo fa la sua parte perché è costituito sia da formazioni calcareo-dolomitiche e da basalti, sia da depositi morenici e fluviali di origine vulcanica: tutta questa variabilità dei terreni determina il diverso apporto idrico alle viti. Inoltre, i terreni hanno esposizioni diversificate a seconda dell’altitudine a cui crescono che può arrivare sino ai 500 s.l.m. Il disciplinare di produzione dell’Amarone prevede che l’uvaggio sia composto da uve Corvina (dal 45% al 95%), da uve Corvinone (che può sostituire il precedente nella misura massima del 50%), da uve Rondinella (dal 5 % al 30 %) a cui si possono aggiungere fino a un 15% massimo dei vitigni a bacca rossa non aromatici, autorizzati e raccomandati per la provincia di Verona. Di solito si vendemmia tra fine settembre e le prime due settimane d’ottobre, selezionando con cura uve perfettamente sane e del tutto mature, così da affrontare in condizioni ottimali la fase dell’appassimento. Le uve sono quindi attentamente selezionate in vigna: una volta raccolte vengono messe in un unico strato in cassette di legno o plastica, oppure su graticci di canne di bambù e collocate in ampi fruttai perfettamente aerati, ricavati sopra le cantine o sopra le case. Qui restano per 4 mesi fino a quando perdono circa la metà del loro peso grazie all’evaporazione dell’acqua: in questo modo si raggiunge la concentrazione degli zuccheri desiderata nella misura del 25-30%. Una volta appassita, l’uva viene pigiata ed inizia una lenta fermentazione a bassa temperatura per circa 30/50 giorni a contatto con le bucce. Il naturale completamento è l’affinamento dei vini in contenitori di legno, che variano dalle grandi botti alle piccole botti a seconda delle scelte della cantina produttrice con un minimo di 24 mesi per l’Amarone Classico sino ad un minimo di 48 mesi per la denominazione Riserva per completare poi l’affinamento in bottiglia. Quindi, oltre al clima, l’altro fattore principale che caratterizza l’Amarone della Valpolicella è questo metodo di appassimento che permette l’evaporazione dell’acqua e la concentrazione degli zuccheri e di tutti gli altri elementi caratteristici che rendono unico questo prodotto. Il risultato è un vino di colore rosso rubino molto carico, con sentori primari di ciliegia, more e prugne e profumi secondari di cuoio e vaniglia che vengono rilasciati dalla permanenza nel legno. Il sapore sarà quindi complesso, con note di frutta matura anche candita,e sentori di spezie, vaniglia e liquirizia.
Tra le nostri vini trovate Scriani, con il suo Amarone Classico ed l’Amarone Riserva